Note
Libero de Libero
(Fondi 1903 - Patrica 1981) fu poeta, narratore e critico d'arte. Le sue prime liriche furono accolte, nel 1931, da Angioletti su "l'Italia letteraria"; ma la sua vocazione di poeta si confermò sotto gli auspici di Ungaretti che, nel 1934, sui "Quaderni di Novissima" gli pubblica "Solstizio" dopo avergli scritto:"C'è nella Sua poesia qualcosa che tormenta nello stesso tempo che trasfigura, espresso nei suoi momenti, come non ho sentito ancora da altri". Ora tutti i suoi versi sono raccolti in "Scempio e lusinga" (1950-1956), Mondadori, Milano, 1972; "Di brace in brace" (1956-1970), Mondadori, 1971; "Circostanze" (1971-1975), Mondadori, 1976. Opere in prosa: "Malumore", "Amore e morte", "Camera oscura", "Valery parente illustre", "Hommage a Valery Labardau", "Il guanto nero", "Racconti alla finestra". Opere di critica d'arte: "Mafai", "Volti di Masaccio", "Il trionfo della morte", "Gentilini", "Enotrio". Intensa fu la sua collaborazione a quotidiani e riviste. Nel 1994 è uscito "Borrador, Diario 1933-1955", Nuova ERI Edizioni Rai.
Domenico Purificato
(Fondi 1915 - Roma 1984) fa parte di quella corrente d'arte che, avviata da Scipione e da Mafai, fu detta Scuola Romana. Egli è noto anche come giornalista, saggista e critico dei problemi delle arti figurative, ivi compreso il cinema. Fu per alcuni anni redattore di "Cinema" e collaboratore di "Bianco e nero". Tra i suoi saggi pittorici ricordiamo "La pittura nell'Ottocento italiano" (1957), "I colori di Roma" (1965), "Le avanguardie appiedate" (1977), "Polemiche sul massacro dell'arte" (1981). Ideò scene e costumi per opere teatrali e balletti. Nel 1985 è uscito, postumo "Come leggere un quadro", Rusconi Immagini, Milano.
Dan Danino
(Dante) di Sarra (Fondi 1914-1990), slavista, laureato in Lettere, profondo studioso di lingue e civiltà slave. In Italia fu docente presso le Università di Napoli (Istituto Universitario Orientale), Milano, Bari e Pescara di ben sei materie dell’orbita slava (cèco, bulgaro, polacco, serbo-croato, russo e filologia slava). Il suo curriculum annovera attività didattica, pregevoli traduzioni di autori russi, polacchi e cèchi, autorevoli riconoscimenti per la promozione della cultura dell’Est in Italia, collaborazioni a riviste nazionali e straniere di rilevanza intellettuale, rigorose ricerche filologiche nel grande gruppo delle lingue slave. La severità dei suoi studi lo pose tra gli intellettuali bene considerati nei Paesi slavi e nel mondo della Slavistica italiana.
Guido Ruggiero
(Fondi 1923-1993), giornalista professionista, scrittore. E’ vissuto tra Fondi e Roma, ove lavorava nel campo editoriale. E’ stato Presidente dell’Editrice della RAI-TV, Nuova ERI, dopo aver ricoperto per 12 anni il ruolo di consigliere della RAI-TV. Ha ricoperto il ruolo di Direttore responsabile del periodico «Nuova civiltà delle macchine», già diretto dallo scrittore Leonardo Sinisgalli. Ha scritto monografie -tra le altre- per i pittori Avanesian, Amerigo Bartoli, Purificato, Enrico Benaglia e collaborato a quotidiani, settimanali e mensili. Ha pubblicato: "Maggio e dopo", Mursia (saggio sulla contestazione giovanile); "La civetta sulla porta", Mursia (Poesie); "La storia stravolta", Ed. Prospettive (Poemetti civili); "Favola", Ed. Ippocampo (Dediche poetiche). Dal 1980 al 1982 è stato consigliere dell’ETI (Ente Teatro Italiano).
Pietro Ingrao
(Lenola 1915). Partecipa dal 1939 all'attività dei gruppi antifascisti studenteschi dell'Università di Roma ed entra nel 1940 nelle file del PCI. Ricercato dalla polizia fascista e denunciato al Tribunale speciale come uno dei dirigenti dei gruppi clandestini comunisti a Roma, passa a lavorare nell'organizzazione clandestina del PCI in Calabria. Nel luglio del 1943 a Milano entra a far parte della redazione de l'Unità clandestina; dopo l'8 settembre partecipa alla lotta di resistenza a Milano e a Roma. Nel marzo del 1944 diviene membro del Comitato clandestino della Federazione Comunista di Roma. Diplomato in regia nel 1937 al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, entra a far parte del gruppo della rivista Cinema". Si laurea in giurisprudenza e in lettere e filosofia. Dal 1947 al 1957 è direttore de l'Unità di Roma. Diviene membro effettivo della Direzione e della Segreteria del PCI nel 1956. Eletto Deputato nel 1948, è rieletto ad ogni legislatura fino al ritiro dalla politica attiva, nel 1994. Ha ricoperto la carica di Presidente della Camera dei Deputati dal luglio del 1976 al giugno del 1979. Designato nello stesso anno a riassumere il prestigioso incarico, rinuncia. Tra i suoi libri, oltre a pregevoli raccolte poetiche – tra cui "Il dubbio dei vincitori", Mondadori, Milano, 1986 e "L’alta febbre del fare", Mondadori, Milano, 1994 – ricordiamo: "Masse e potere", Editori Riuniti (1972); Tradizione e progetto", (1982); "Le cose impossibili. Un'autobiografia raccontata e discussa da Nicola Tranfaglia", Editori Riuniti (1990); "Appuntamenti di fine secolo" (con Rossana Rossanda), Manifesto libri (Transizioni) (1995); "Volevo la luna", Einaudi, Torino, 2006; "La pratica del dubbio. Dialogo con Claudio Carnieri”, Manni, San Cesario di Lecce, 2007.
- 1. Antonio Parisi, "Il cinema di Giuseppe De Santis tra passione e ideologia", Cadmo editore, Roma, 1983, p.14.
- 2. G. De Santis, recensione al film Tragica notte, in "Cinema", n°141, 10 maggio 1942, ora anche in G. De Santis, op. cit., pp.129-132.
- 3. G. De Santis, "Per un paesaggio italiano", in "Cinema", n°116, 25 aprile 1941, ora anche in op. cit., pp.42-43.
- 4. Oltre a recensire i film per "Cinema", De Santis scrisse un paio di articoli per "Star" e, dopo la Liberazione, fondata una nuova rivista, "Film d'oggi", -con Pratolini, Lizzani, Puccini, Antonioni ed altri- fu il titolare della rubrica "Prima visione".
- 5. Video-intervista realizzata il 17 giugno 1994 da Paolo Gobetti, Paola Olivetti e Giacomo Gambetti, parzialmente trascritta su "Memoria, mito, storia. La parola ai registi - 37 interviste", collana "I quaderni de Il Nuovo spettatore", n°16, 1994; volume realizzato in concomitanza con la rassegna cinematografica "Il sole sorge ancora" nel quadro delle attività della Regione Piemonte per il 50° anniversario della Liberazione. Il brano qui riportato non è presente nel succitato libro. Videocassetta integrale: archivio privato eredi De Santis.
- 6. Alberto Farassino, "Giuseppe De Santis", Moizzi Editore, Milano, 1978, p.27.
- 7. Paolo Mereghetti, "Jean-Luc Godard / Vi regalo cent'anni di cinema, in "Sette"- supplemento del "Corriere della Sera", 3 agosto 1995, p.77.
- 8. Stefano Masi, "Giuseppe De Santis", Il Castoro cinema, La Nuova Italia, Firenze, 1982, p.66.
- 9. Giorni d'amore vinse il Gran Premio per il miglior film al Festival di San Sebastian nel 1955.
- 10. Alberto Farassino, op. cit., p.39.
- 11. Alberto M. Sobrero, capitolo "Esercito e cinema", su "Esercito e comunicazione", a cura di Crescenzo Fiore, edizioni UNA/PB&B, Latina/Roma, 1993, p.288.
- 12. Ivi, p.284.
- 13. Nell'aprile del 1995 il prof. Mattioli, neurologo dell'Università La Sapienza di Roma, ha tenuto al Palazzo della Cultura di Latina, successivamente alla proiezione del film, una conferenza-dibattito analizzando da un punto di vista psicanalitico il Professionista, dimostrando così la modernità di quest'opera.
- 14. Georges Sadoul, "Storia del cinema", Giulio Einaudi Editore, !953, p.481.
- 15. Gian Piero Brunetta, "Cent'anni di cinema italiano", Editori Laterza, Bari, 1991, p.371.
- 16. Paolo Mereghetti (a cura di), "Dizionario dei film 1996", Baldini&Castoldi, 1995, p.1055.